domenica 28 novembre 2010

FUNIDOTTI EXPO

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Una particolare categoria di funidotti (funivie orizzontali) è quello degli impianti costruiti in occasione delle esposizioni universali o locali.




Questo tipo di impianti ha ormai raggiunto uno standard di caratteristiche che li accumuna, in particolare:

- la tratta è quasi sempre unica,
- la lunghezza della tratta è intorno al chilometro e mezzo,
- la configurazione prescelta è sempre quella di una cabinovia monofune ad ammorsamento automatico (portante e traente su un'unica fune) a moto continuo unidirezionale,
- le cabine hanno una capacità di 8 posti,
- la portata dell'impianto è di solito intorno ai 2.500/3.000 passeggeri/ora,
- alla fine della manifestazione l'impianto viene solitamente accantonato e successivamente completamente smantellato.


BARCELONA 1929

Uno dei primi impianti di questo tipo fu quello costruito a Barcellona nel 1929, in occasione dell'Esposizione Universale che si tenne nel capoluogo catalano, anche se fu inaugurato solo nel 1931.



Il Transbordador Aéreo era costituito da due tratte lunghe complessivamente circa 1.300 metri, che consentivano di mettere in comunicazione la zona del porto, chiamata la Barceloneta, con la collina del Montjuic, sede dell'esposizione.

A metà percorso, sulla torre intermedia di Jaume I (alta 107 m), avveniva il trasbordo dei passeggeri provenienti dalla torre del porto di Sant Sebastià (alta 78 m) e diretti a Miramar, sulla collina.



La tratte, realizzate con due funivie va e vieni bifune con 2 cabine ottagonali ciascuna da 20 passeggeri, furono unificate nel 1963, alla riapertura dell'impianto dopo la chiusura che durava dalla fine della guerra civile. Con 2 sole cabine invece di 4 si raggiunse una portata di circa 150 passeggeri/ora.

Nonostante gli interventi e gli anni la funivia continua a mantenere la configurazione fedele a quella originaria.


ITALIA '61

Un altro impianto di questo tipo fu quello fu quello costruito a Torino nel 1961 per l'esposizione Italia '61 (5 milioni di visitatori), che si tenne nel capoluogo piemontese in occasione del primo centenario dell'unità d'Italia.



L'ovovia era costituita da un'unica tratta lunga circa 900 metri con 11 piloni intermedi e consentiva di raggiungere il parco dell'Esposizione dal parco Europa, sulla collina torinese, attraversando il fiume Po.



La tratta, realizzata con una cabinovia monofune ad ammorsamento automatico con una cinquantina di cabine biposto a forma di ovetto, raggiungeva la portata di circa 600 passeggeri/ora.

Alla chiusura dell'esposizione la cabinovia venne accantonata e smantellata completamente negli anni successivi.


SEVILLA 1992

Il primo impianto che propose le caratteristiche che poi divennero standard per questo tipo di applicazioni fu quello costruito a Siviglia nel 1992 per l'Expo (42 milioni di visitatori) che si tenne nel capoluogo andaluso in occasione del quinto centenario della scoperta dell'America.



Il Teleferico era costituito da un'unica tratta lunga circa 2 km con 18 piloni intermedi e consentiva di raggiungere la Puerta Norte dell'Expo, sull'isola Cartuja del fiume Guadalquivir, dalla Plaza des Armas, in poco meno di 8 minuti.



La tratta, realizzata con una cabinovia monofune ad ammorsamento automatico con un centinaio di cabine, raggiungeva la portata di circa 3.000 passeggeri/ora. Rimane uno dei pochi impianti realizzati con un ingegnoso sistema ad acqua evaporata per la climatizzazione delle cabine, più che necessario in una località come Siviglia ove in estate si raggiungono spesso temperaturature intorno ai 45°.

Alla chiusura della manifestazione la cabinovia venne accantonata e smantellata completamente dopo 15 anni, nel 2007.


LISBOA 1998

Un altro impianto con caratteristiche standard per questo tipo di applicazioni fu quello costruito a Lisbona nel 1998 per l'Expo (11 milioni di visitatori) che si tenne presso il Parque das Nações (Parco delle Nazioni), una zona riqualificata per l'occasione nella parte orientale della città, sulle rive del fiume Tago.



La Telecabina era costituita da un'unica tratta lunga circa 1,2 km con 9 piloni intermedi e consentiva di ammirare la zona espositiva sorvolando la riva del fiume in poco meno di 5 minuti.



La tratta, realizzata con una cabinovia monofune ad ammorsamento automatico con una cinquantina di cabine, raggiungeva la portata di circa 2.200 passeggeri/ora.

Alla chiusura della manifestazione la cabinovia è rimasta in esercizio, come tutto il resto del parco espositivo, ed è tuttora al servizio della città, degli abitanti e dei turisti: caso più unico che raro per questo tipo di infrastrutture.


HANNOVER 2000

Un altro impianto fu quello costruito a Hannover nel 2000 per l'Expo (18 milioni di visitatori) che si tenne in un'area di circa 160 ettari a sud del capoluogo della Bassa Sassonia.



La Seilbahn era costituita da due tratte per complessivi 2,6 km che sorvolavano diagonalmente le due zone che costituivano l'area espositiva.



Le tratte, realizzate con 2 cabinovie monofune ad ammorsamento automatico, raggiungevano la portata di circa 3.000 passeggeri/ora.

Alla chiusura della manifestazione le cabinovie vennero smantellate completamente e rimontate nel dicembre 2001, dopo gli opportuni adattamenti, a Belchen, una località sciistica della Foresta Nera meridionale.


ZARAGOZA 2008

Un ulteriore impianto fu quello costruito a Saragozza nel 2008 per l'Expo (6,5 milioni di visitatori) che si tenne in un'area creata da un'ansa del fiume Ebro posta nella zona nord del capoluogo aragonese e detta "Meandro de Ranillas".



La Telecabina era costituita da un'unica tratta lunga circa 1 km con 15 piloni intermedi e consentiva di raggiungere dalla stazione intermodale Delicias la zona espositiva, in prossimità della Torre del Aqua, attraversando il fiume Ebro.



La tratta, realizzata con una cabinovia monofune ad ammorsamento automatico, raggiungeva la portata di circa 2.600 passeggeri/ora.

La cabinovia è tutt'ora in esercizio.


KOBLENZ 2011

Un ultimo impianto con caratteristiche d'avanguardia rispetto ai precedenti è quello che è stato costruito a Coblenza nel 2010 in occasione del Buga, l'Expo internazionale dei giardini (Bundesgartenschau), che si terrà nella città della Renania-Palatinato nel 2011.



L'impianto è costituito da un'unica tratta lunga circa 1 km con 2 piloni intermedi e sorvola la confluenza del Reno e della Mosella conducendo dal Deutsches Eck (l'Angolo tedesco), dove si trova la famosa statua equestre dell’imperatore Guglielmo I, alla fortezza di Ehrenbreitstein, posta sulla collina oltre il fiume.



La tratta, realizzata con una cabinovia trifune ad ammorsamento automatico e moto continuo (3S) con una ventina di cabine da 35 passeggeri ciascuna, raggiunge la maggiore portata mondiale attuale di 3.800 passeggeri/ora.

Alla fine della manifestazione, nell'autunno del 2013, la cabinovia dovrebbe essere smantellata.

martedì 16 novembre 2010

FUNIDOTTI

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In alcuni casi le funivie aeree non sono state impiegate solo come impianti di risalita ma anche come veri e propri viadotti (funidotti) per il sorvolo di ghiacciai o vallate.



FUNIVIA DEI GHIACCIAI

La prima applicazione di questa tecnica è stata nel 1958 con l'attraversamento del massiccio del Monte Bianco, con la cosiddetta Funivia dei Ghiacciai, fra Punta Helbronner e l'Aiguille du Midi, superando il Ghiacciaio del Gigante e la Valle Bianca, con 3 campate di complessivi 5 km, distese fra il pilone su roccia del Gros Rognon e quello aereo sotteso fra il Grand ed il Petit Flambeaux, con un franco massimo da terra di circa 300 m.



La tecnologia impiegata per la realizzare l'impianto è stata quella pulsée, con 12 grappoli di 3 cabine quadriposto ciascuno, ammorsate rigidamente a un cavo traente e scorrevoli a velocità intermittente su un cavo portante, con l'intermittenza dovuta alla salita e alla discesa dei passeggeri quando un gruppo di cabine impegnava una delle due stazioni estreme.



Questa soluzione, pur se audace per i tempi nei quali fu concepita, ha mantenuto la portata oraria troppo bassa (circa 200 pax/h) e i tempi di percorrenza troppo alti (circa 25 min).


VANOISE EXPRESS

Una seconda soluzione è stata impiegata nel 2003 per collegare fra loro i due comprensori sciistici di La Plagne e di Les Arcs in Savoia, con l'impianto Vanoise Express ad unica campata di circa 1.800 m ed un franco massimo da terra di 380 m.



In questo caso la tecnologia adottata è stata quella del va e vieni con 2 cabine bipiano da 200 passeggeri ciascuna, ammorsate rigidamente ad un cavo traente e scorrevoli su due cavi portanti di 75 mm di diametro: valori che hanno fatto definire questo impianto come il più grande del mondo.



Questa soluzione ha consentito di raggiungere un'alta portata oraria (2.000 pax/h), ma con tempi di attesa minimi comunque alti (intorno ai 10 min dovuti al moto va e vieni delle cabine).

3S BAHN

Una terza soluzione è stata impiegata nel 2004 per collegare fra loro i due comprensori sciistici di Wurzhöhe e di Pengelstein nei pressi di Kitzbühel in Tirolo, con l'impianto 3S Bahn a 2 campate per complessivi circa 3,5 km ed un franco massimo da terra di 400 m.



In questo caso la tecnologia adottata è stata quella 3S a moto continuo con 24 cabine da 24 passeggeri ciascuna, ammorsate automaticamente ad un cavo traente e scorrevoli su due cavi portanti di 54 mm di diametro.



Questa soluzione ha consentito di raggiungere comunque un'alta portata oraria (2.100 pax/h), ma con tempi di attesa minimi dovuti al moto continuo delle cabine.


PEAK2PEAK

Una soluzione gemella è stata impiegata nel 2008 per collegare fra loro i due comprensori sciistici di Whistler e di Blackcomb nei pressi di Vancouver in Canada, con l'impianto Peak2Peak a 5 campate per complessivi circa 4,4 km e 2 record mondiali: una delle campate lunga 3,024 km ed un franco massimo da terra di 436 m.



 Anche in questo caso la tecnologia adottata è stata quella 3S a moto continuo con 28 cabine da 28 passeggeri ciascuna, ammorsate automaticamente ad un cavo traente e scorrevoli su due cavi portanti di 56 mm di diametro.

Anche questa soluzione ha consentito di raggiungere un'alta portata oraria (2.050 pax/h), con tempi di attesa minimi.